lunedì 18 aprile 2011

Nerone in bella mostra!!

TESORI DELL'ARCHEOLOGIA

Domus Transitoria sul Palatino
apre al pubblico la prima casa di Nerone

Edificata fra il 60 e il 64 d.C. all'insegna del lusso più sfrenato, capolavoro di estro architettonico e decorativo, precedette di poco la Domus Aurea, costruita anch'essa dall'imperatore. Era chiusa da sessant'anni, da settembre le visite guidate all'interno di un gioiello della romanità

Dopo sessant’anni di chiusura incondizionata, la Domus Transitoria, la prima casa di Nerone sul Palatino, edificata tra il 60 e il 64 d.C. all'insegna del lusso più sfrenato, aprirà al pubblico. “A settembre, con la messa in sicurezza del solaio, costruito tra gli anni '50 e '60, sarà possibile far accedere il pubblico alla Domus Transitoria, con visite per piccoli gruppi contingentati”. Ad annunciarlo è la soprintendente ai beni archeologici di Roma Anna Maria Moretti che ieri ha inaugurato insieme al sottosegretario ai beni culturali Francesco Giro la grande mostra itinerante “Nerone”.

“La Domus Transitoria è un capolavoro di estro architettonico e decorativo – racconta Maria Antonietta Tomei, per trent’anni alla guida del Palatino - Ed è del tutto sconosciuta. Ebbe vita breve, perché dopo l’incendio del ’64, Nerone fece costruire la Domus Aurea sul suo impianto che si estendeva dal Palatino al Colle Oppio. Poi, la damnatio memoriae ha fatto il resto. Il rifiuto da parte dei successori, i Flavi, ha pesato sulla conservazione delle architetture neroniana”.

Ma se, come scriveva Svetonio, il sogno di Nerone era quello di riportare l’età dell’oro, la Domus Transitoria ne è testimonianza, come svela per la prima volta la sua ricostruzione virtuale realizzata per la mostra dallo studio Katatexilux degli architetti Borghini e Carlani con video installati nel criptoportico neroniano e al Museo Palatino.

Scendendo nel ventre del Palatino, quello che si coglie è l’opulenza degli ambienti. I pavimenti sfoggiano tarsie marmoree in opus sectile, mentre nelle volte si scorgono tracce di scene affrescate, rivestite di foglie d’oro, lapislazzuli e paste vitree. Ma su tutti spicca il pulpito mistilineo della frons scaenae, un ninfeo con funzione di teatro, articolato in nicchie, ornato di colonnine in marmo colorato. Di fronte si erge il padiglione sostenuto da colonne in porfido dove Nerone amava sdraiarsi, cuore di una parata di sale lussuosamente decorate, dove oggi incombono le fondamenta della Domus Aurea.

“Come la luce, l’acqua qui giocava un ruolo da protagonista, a testimoniare che la struttura fosse uno specus estivo dove Nerone trovava refrigerio dal caldo estivo”, dice Tomei. E per giugno, si annuncia l’apertura notturna del Foro Romano, con visite guidate ai monumenti della Via Sacra.
 

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